Monthly Archives: gennaio 2011

I pirati (del web) all’assalto di Sarkozy

Nicolas Sarkozy su Facebook

I pirati 2.0 stavolta colpiscono Sarkò.

La pagina ufficiale del presidente francese Nicolas Sarkozy su Facebook è stata presa di mira dagli hacker e sulla bacheca del famoso social network è stato postato un falso messaggio, in cui il capo dell’Eliseo sosteneva di «non volersi ripresentare alle prossime elezioni presidenziali del 2012». «Cari compatrioti, tenuto conto delle circostanze eccezionali che vive il nostro Paese, ho deciso in animo e coscienza di non ripresentarmi al termine del mandato nel 2012. Per spiegarvi questo gesto, vi invito a una grande manifestazione popolare». Un messaggio con evidenti errori ortografici, in cui il falso Sarkozy inseriva anche un link a un’altra pagina di Facebook. Nella pagina «Brindisi per l’addio di Nicolas Sarkozy», si dava appuntamento a «domenica 6 maggio 2012 tra le 19 e le 23.30 davanti al caffè Le Fouquet’s di Parigi», proprio il ristorante sugli Champs-Elysées dove Sarkò ha festeggiato la vittoria nel 2007. Poche ore e il giallo viene risolto. Il falso messaggio viene cancellato e viene inserita una dichiarazione di Sarkozy. «La mia pagina di Facebook – afferma il presidente francese – è stata piratata per ricordarmi forse che nessun sistema è infallibile». «Prendo nota della lezione di scrittura e di ortografia – continua con una certa ironia il vero Sarkozy – ma non sottoscrivo le conclusioni affrettate del messaggio».

Nell’era dei social network  per i personaggi pubblici si aggiunge una nuova preoccupazione. Virtuale, ma con ricadute molto reali.

I bagagli vostri

Bagaglio a mano

Il bagaglio a mano non è qualcosa da poter perdere con leggerezza. Secondo una ricerca effettuata da Hotels.com, e riportata dall’Economist, il trolley di ogni passeggero contiene in media dodici articoli, con un valore complessivo di circa 2.340 dollari. Tra essi si segnalano iPad, Blackberry, blocco appunti Moleskine, cuscino da viaggio, adattatore di corrente, spazzolino, dentifricio, deodorante, camicia, calzini e una  penna Mont-Blanc. Più che altro trolley da business class…

Ma questa ricerca l’avranno effettuata attraverso semplici interviste oppure sbirciando nel monitor degli scanner negli aeroporti?

Battisti, la realpolitik trionferà sulla giustizia?

Cesare Battisti in manette

Il caso Battisti non compromette i rapporti di “antica e solida amicizia” con il Brasile. Lo ha detto oggi il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, deciso comunque a portare in ambito Ue la richiesta di giustizia avanzata dall’Italia. “Al Brasile siamo legati da antica e solida amicizia. Questo non riguarda i rapporti tra i due Paesi ma e’ un caso di giustizia vera e per la giustizia noi ci batteremo sempre, ma le relazioni italo-brasilianei non cambieranno per questo”.

Ai giornalisti Berlusconi ha spiegato di essersi “fatto l’idea che Battisti si sia vestito di un’ideologia politica nella sua realtà di criminale vero che operava nella maniera terribile di cui tutti sono venuti a conoscenza”.

Alla fine sembra proprio che la realpolitik abbia preso il sopravvento sulla reputazione internazionale dell’Italia e sul senso di giustizia. Molto deludente. C’è da augurarsi che non sia stata detta l’ultima parola su questo increscioso caso.

Schwarzy e Medvedev si danno appuntamento per sciare insieme…su Twitter

Arnold Schwarznegger e Dimitry Medvedev

Se su Twitter hai tra i contatti Arnold Schwarzenegger e Dimitry Medvedev può capitare di assistere (involontariamente) a comunicazioni “non ufficiali” ma altrettanto significative dal punto di vista della comunicazione.
I personaggi. Il primo, fresco ex-Governator della California, sta pensando seriamente di ritornare al cinema. Il secondo è l’attuale presidente russo.

I fatti. Dimitry Medvedev incontrò lo scorso anno l’allora governatore della California Arnold Schwarzenegger durante una visita alla Silicon Valley e in seguito lo accolse a Mosca per mostrargli i progetti per un hub high-tech in Russia.

Durante l’ultimo giorno in carica di Schwarzenegger, il presidente russo ha mandato al governatore un messaggio su Twitter: “Ci sono molte opportunità più interessanti ancora da venire”.

Schwarzenegger ieri ha scritto un tweet rispondendo che era ansioso di incontrare nuovamente il presidente, lanciando la proposta di andare a sciare insieme. Medvedev ha prontamente replicato scrivendo che avrebbe “sicuramente trovato il tempo [per sciare].”

Sarebbero una coppia improbabile sulle piste. Potrebbero fare il remake de “I Gemelli”. Schwarzenegger, ex Mr. Universo, è 188 cm, mentre l’esile Medvedev è 162 cm.

Oggi il web 2.0 è anche questo.

Saremo la Generazione delle 100 cose?

Vivere con 100 cose

Un interessante articolo odierno di Federico Rampini su Repubblica ci illustra una nuova tendenza Made in Usa. Tutto, o quasi, nasce con un manuale “La sfida delle 100 cose”, scritto da Dave Bruno di San Diego, in California, che ci spiega una “nuova aritmetica della vita”, ovvero: “minima addizione, massima sottrazione”. Per farla breve, “liberarsi di tutto il superfluo, e resistere alla tentazione di nuovi acquisti impulsivi, dettati dai riflessi che scatena in noi la pubblicità o l’emulazione del vicino”. Imparare a vivere con 100 cose, appunto, non una di più.Come spesso accade negli Stati Uniti, il successo è repentino, e in tempi di crisi, si sa, ci si aggrappa a tutto. Il “movimento delle cento cose” piace soprattutto agli ambientalisti (ed era abbastanza scontato) ma non solo, raccogliendo consensi trasversali.
Il downsizing “ha una funzione economica: l’America vuole imparare a vivere entro i limiti del proprio reddito, curandosi dalla tentazione di indebitarsi. Ha una dimensione psicologica, la liberazione dallo stress. Infine c’è una scelta educativa: bisogna preparare figli e nipoti a vivere sereni con meno cose, visto che queste saranno le prime generazioni occidentali costrette a ridimensionarsi rispetto ai genitori. E così con tante motivazioni diverse, un esercito di famiglie americane si riconosce nella nuova definizione di “personal downsizers”.
In passato il “downsizing” era stato sinonimo di drastiche ristrutturazioni aziendali, licenziamenti di massa per fare più profitti, e come risultato finale produceva un’industria manifatturiera sempre più rimpicciolita. Ora il “downsizing” lo adotta questa nuova generazione di consumatori.
Qualcosa del genere la sosteneva anche George Clooney in “Up in the air”, interessante pellicola del 2009, interpretando Ryan Bingham, un insensibile tagliatore di teste, che si occupa di licenziare dipendenti di varie società in giro per gli Stati Uniti. Bingham/Clooney, oltre a rimbalzare tra aerei ed hotel quasi ogni giorno e con il solo trolley in mano, vive con la convinzione di non aver bisogno di alcun legame sentimentale e di nient’altro che non sia il suo trolley. Convinto del suo metodo vincente, Bingham/Clooney tiene numerose conferenze di successo al riguardo, accompagnato dal suo immancabile bagaglio a mano, simbolo della sua emancipazione dalla famiglia e dalla società dei consumi.

La generazione di noi attuali 30enni sarà “obbligata” ad andare in questa direzione? …speriamo di no.

Fonte: Repubblica.it

Pablo Echaurren: una vita all’insegna del colore

Pablo Echaurren

E’ stata un’emozionante esperienza visitare la mostra antologica di un artista che mi ha affascinato sin dall’adolescenza: Pablo Echaurren. Ed oggi, la scoperta della sua incredibile poliedricità mi ha fatto accorgere di un’artista di valore assoluto.
Al Museo Fondazione Roma, dal 18 dicembre 2010 al 13 marzo 2011, sono esposti non solo i dipinti, ma anche le strepitose ceramiche, i collage, le bellissime tarsie dove diventa ancor più palpabile e raffinata la suggestione futurista.L’articolata esposizione, denominata Crhomo Sapiens, attraversa gli oltre quarantanni di attività creativa dell’artista romano, evidenziandone gli aspetti tematici che lo hanno reso un personaggio così popolare e trasversale in campi diversi, con la sua arte sempre spiazzante, provocatoria, giocosa e rutilante.

Si parte con l’attività fondamentale di pittore, immediatamente visibile nelle grandi e inedite tele su Roma, la sua amata città, e poi con la sala dedicata a Faenza, luogo d’ispirazione per sorprendenti ceramiche, proseguendo con una selezione dei collage legati al mondo del Futurismo, del quale è profondo conoscitore e noto collezionista, per arrivare agli interessanti lavori di grafico, autore di fumetti e illustratore per testate d’avanguardia e libri notissimi, uno per tutti, ‘Porci con le ali’.

Oltre alle riviste, diversi volumi testimoniano il rapporto diretto di Echaurren con la scrittura su temi del mondo dell’arte, anche in chiave di romanzi gialli, o con saggi su controcultura e collezionismo, o per una ‘dissidenza enogastronomica’, fino a un divertente libro ‘diseducativo’ per i bambini.

Le ossessive passioni di collezionista si materializzano chiaramente, durante il percorso, anche nei lavori nati dall’intenso rapporto con il mondo della musica rock e in particolare dalla fascinazione di uno strumento: il basso, di cui vanta un’altra invidiabile raccolta.

L’Estonia entra nell’Euro

Euro

Da poche ore l’Estonia è entrata a far parte dell’euro. E’ il diciasettesimo paese europeo ad adottare la moneta unica in un anno difficile per l’euro, con le crisi finanziarie di Grecia e Irlanda. Il paese baltico abbandona la corona, introdotta nel 1992 per rimpiazzare il rublo sovietico. Con 1,3 milioni di abitanti, diviene il primo dell’ex Urss e il terzo tra i Paesi ex comunisti ad entrare nell’Euro, dopo Slovenia e Slovacchia. L’ingresso dell’Estonia nell’euro è un “forte segnale di stabilità” per gli Stati membri, per il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso. Il commissario agli affari economici e monetari della Commissione europea, Olli Rehn, ritiene, poi, che l’ingresso nell’euro dell’ Estonia rappresenta una “giusta ricompensa per un Paese che è stato fermamente impegnato nel perseguire solide politiche fiscali – si legge nel comunicato – e la moneta unica sarà un fattore di stabilità per l’economia estone”.